Non solo istruire, ma formare alla vita

(Santa Maddalena di Canossa)

L'IDEA CANOSSIANA DI EDUCAZIONE

Rivendicare una identità non significa primariamente aspirare ad una qualificazione estrinseca, esprimere un'ansia di esistenza o il desiderio di contare, ma è un diritto di ogni soggetto. Si può essere fieri di una identità senza percepirla in maniera esclusiva o escludente.

Per noi l'educazione è, anzitutto, il nostro modo di guardare la realtà e di intervenire sui problemi. Di fronte alla crisi culturale, alla crisi economica, al disorientamento sociale... , qualsiasi sia il contesto, noi riteniamo che "educare" sia il modo giusto per intervenire. Perché tramite l'educazione valorizziamo e abbiamo cura della dignità della persona.

La convinzione della "crucialità" dell'educazione ci guida: "... dipendendo ordinariamente dall'educazione la condotta di tutta la vita" (cit. Maddalena di Canossa).

Spesso non ci sentiamo all'altezza di operare questa differenza nella vita di coloro che concorriamo a formare o educare; ma sappiamo che questo tentativo è la nostra migliore possibilità, anche se è una possibilità fragile.

Educare ha sempre una valenza sociale, ovvero intravede e tende ad alimentare un modo di vivere, di essere umani insieme agli altri.

Educare ha una valenza evangelizzante: ponendo al centro la persona umana, curandone la libertà in vista del bene, è un'azione comandata dal Vangelo e tende a creare le condizioni per accogliere il Vangelo ed il suo contenuto essenziale cioè che Dio in Cristo fa posto a tutti, non ammette l'esclusione di nessuno.

Educare è, in Maddalena ed in noi, un'azione con valenza missionaria, un'espressione della cura della Chiesa per la persona umana e la sua promozione.

LE FINALITÀ

LA RESPONSABILITÀ PERSONALE

Con l’esperienza del Collegio, vogliamo creare una comunità animata da una cultura della responsabilità personale e capace di formare una volontà libera, consapevole e rispettosa delle diverse singolarità. La libertà diviene responsabile se impara a considerare la complessità del mondo reale e a ricercare la verità nelle scelte e nelle azioni personali; per questo riteniamo indispensabili il rispetto delle regole, l’accettazione e l’assunzione volontaria di limiti e obblighi reciproci, nonché l’assunzione delle responsabilità personali e collettive in vista del bene comune.

LA VITALITÀ RELAZIONALE

Il Collegio vuole essere un contesto capace di favorire esperienze soggettive significative, realizzabili nella creazione di legami autentici, che avviene attraverso tempi per l’incontro e il dialogo, l’ascolto e il confronto. Nei legami reali si diventa capaci di ascoltare l’inquietudine esistenziale che cerca l’incontro con l’altro per comporre il mosaico della propria identità e potersi donare con generosità. Proprio per questo pensiamo il Collegio come un’occasione propizia per creare nuovi legami generativi, nuovi legami affettivi e di pensiero.

Vivere in Collegio è abitare un tempo e uno spazio condivisi nei quali imparare a costruire una rete di relazioni autentiche che aiutino a riscoprire il senso di una comunità.

LA VIVACITÀ CULTURALE

Pensiamo il collegio universitario come un ambiente culturalmente vivace e stimolante, che aiuta a diventare protagonisti attivi del sapere acquisito. La vivacità culturale si fonda sul desiderio di conoscere, espresso da un’alta motivazione ad esplorare il nuovo e ad apprendere. Un desiderio di conoscenza che si manifesta nell’iniziativa personale, nella curiosità, nella capacità riflessiva, nell’originalità, nell’autonomia decisionale.

Un ambiente culturalmente vivace stimola e sostiene la serietà e l’impegno nello studio, ma anche la determinazione e la forza di volontà per portarlo a termine. La vivacità culturale ha in sé quel desiderio di conoscere l’altro, il mondo, la vita, che apre la mente e allarga l’orizzonte delle aspettative. Questo desiderio è basilare per l’acquisizione delle competenze ed è sorgente di creatività e di gratificante intraprendenza intellettuale.

PROFONDITÀ SPIRITUALE E LA RICERCA DEL SENSO

Siamo convinti che la dimensione spirituale dia senso e spessore alla vita, e che appartenga ad ogni persona. Con l’incontro e il confronto individuale e collegiale ci proponiamo di sviluppare questa consapevolezza e di far comprendere che il coltivare la dimensione spirituale rende completa la nostra umanità. L’ingresso nella dimensione spirituale è il desiderio di ascoltare la nostra parte più intima, il luogo dove incontrare sé stessi. In questo luogo nascosto, nascono quelle domande esistenziali che non possiamo ignorare. Far maturare il desiderio di trovarne le risposte è ciò di cui si preoccupa la comunità che vogliamo animare. Sappiamo che ogni essere umano ha bisogno di dare un senso alla propria vita e un nome al mistero dell’esistenza. La ricerca del senso e del nome si basa sulla fiducia nella possibilità reale di essere pienamente se stessi. Una fiducia questa che nasce e si consolida all’interno di una relazione significativa.

L’ESPRESSIONE DELLA FEDE

La relazione che ci guida nella ricerca del senso della vita e alla conoscenza del mistero dell’esistenza, in un’ottica evangelica, è la relazione con la persona di Gesù di Nazareth, vero luogo dell’incontro con Dio. Per coloro che non rifiutano di avvicinarsi a questo mistero e per chi ne desidera una più profonda conoscenza, la Chiesa diocesana nei Collegi esprime un’attenzione e propone un accompagnamento con la presenza di sacerdoti diocesani in qualità di assistenti spirituali, con la partecipazione alle iniziative della pastorale universitaria e della pastorale giovanile.